Questo castello è tra il più amati al mondo, ma non solo per la sua bellezza: anche per l’esperienza che ti fa immergere – letteralmente – nel medioevo.
Quante volte abbiamo visitato un luogo storico, magari con una guida che ci raccontava per filo e per segno cosa accadeva al suo interno, e noi – con la fantasia accesa – ci siamo immersi nella storia come se fossimo i protagonisti? Chi ama la storia lo sa bene: è un po’ come leggere un libro che prende vita nella testa, immaginare i volti, sentire le voci, percepire l’eco dei passi su pavimenti che non esistono più.
È quella magia che si crea tra noi e ciò che resta del passato, fatta di curiosità e immaginazione. Ma cosa succederebbe se tutto questo si sposasse con la tecnologia, per mostrarci davvero com’era la vita tra dame e cavalieri? Se quel castello, improvvisamente, si animasse davanti ai nostri occhi, facendoci vedere le stanze che si riempiono di suoni, colori e figure in movimento?
Succederebbe proprio quello che è accaduto in questo castello, dove, grazie alla realtà aumentata le pareti cominciano a parlare, le sale si popolano, e il passato smette di essere un racconto.
Siamo a Gruyères, nel cuore della Svizzera francese, un borgo minuscolo che vive ancora, ma come fosse fermo nel passato. In cima, il Castello di Gruyères domina la valle con le sue torri e i suoi giardini ordinati. È un maniero del XIII secolo, perfettamente conservato, dove oggi si può entrare non solo per guardare, ma per rivivere la storia. Grazie a un’app di realtà aumentata, ogni sala si anima: dame che attraversano i corridoi, cavalieri in armatura, voci lontane e musiche che riempiono l’aria.
Basta inquadrare le pareti con lo smartphone per vedere il passato riaccendersi, in un equilibrio perfetto tra storia e tecnologia. Non serve immaginare, perché tutto accade davanti agli occhi, in un’esperienza coinvolgente e leggera, accessibile anche a chi non ha grande dimestichezza con i dispositivi digitali.
Il biglietto intero costa circa 13 franchi svizzeri (poco più di 13€), mentre l’app si scarica gratuitamente e parla anche italiano. La visita dura meno di un’ora, ma è una di quelle esperienze che restano addosso. E quando si esce dal castello, il borgo non smette di stupire. A pochi passi, le botteghe e i ristoranti diffondono l’odore del formaggio Gruyère DOP, preparato ancora secondo la ricetta dei monaci di Rougemont del 1115.
Nelle latterie locali si può assistere alla lavorazione e, ovviamente, assaggiare fonduta e raclette appena fatte. C’è anche la Maison Cailler, la storica fabbrica di cioccolato svizzero, che completa la visita con un tour sensoriale e una degustazione generosa. È l’altra faccia di Gruyères: quella che sa mescolare Medioevo e piacere, castelli e cioccolato, in un modo che non si dimentica facilmente.
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