Per quanto riguarda la cedolare secca, ci sono degli importanti aggiornamenti da registrare da questo punto di vista. Essa, infatti, crollerà dal precedente 21% all’attuale 10%.
Allo stato attuale delle cose, la situazione in termini economici e finanziari nel Paese è a dir poco delicata e complicata, dal momento che i costi stanno salendo e gli stipendi, invece, sono fermi ormai da tanto, troppo tempo. Uno dei grandi temi, da questo punto di vista, è senza ombra di dubbio quello che riguarda gli affitti, dal momento che stanno arrivando a prezzi stellari, come si suole dire. In tal senso, questo discorso si lega a doppia mandata a quello che riguarda la questione che gravita attorno alla cosiddetta cedolare secca.

Come è noto ai più, si tratta di un regime fiscale sostitutivo e facoltativo ed è stato introdotto dall’articolo 3 del decreto legislativo n. 23 del 14 marzo 2011. Può usufruire della cedolare secca sugli affitti ogni contribuente che percepisce redditi che scaturiscono, per così dire, dalla locazione di beni immobili per uso abitativo. In tal senso, ci sono degli aggiornamenti non di poco conto da registrare, dal momento che l’aliquota in questione scende dall’attuale 21% al 10%. Andiamo adesso a vedere in maniera dettagliata di che cosa si tratta e che cosa sapere a riguardo.
Cedolare secca, scende l’aliquota: ecco che cosa bisogna sapere
Dal momento che si tratta di un autentico regalo per i padroni di casa, andiamo a vedere in maniera dettagliata che cosa sapere a riguardo. Per legge, infatti, l’aliquota al 10% per la cedolare secca sugli affitti si può ottenere solo ed esclusivamente a determinate condizioni. Si attiva, infatti, solo se il contratto di locazione è, come si dice in questi casi, a canone concordato, e cioè stipulato secondo quelli che sono gli accordi territoriali tra le associazioni dei proprietari e degli inquilini.

Come se non bastasse, l’abitazione in questione deve trovarsi all’interno di Comuni ad alta densità abitativa, come per esempio le grandi città. Oppure, in alternativa, in comuni colpiti da calamità naturali o in stato di emergenza. E’ necessario, inoltre, che ci sia l’attestazione da parte di un sindacato inquilini o associazione di proprietari firmataria dell’accordo locale.
Questa aliquota della cedolare secca sugli affitti ridotti sostituisce IRPEF, addizionali, imposta di registro e di bollo. Insomma, può essere una autentica manna dal cielo da questo punto di vista e se si hanno le condizioni fin qui esposte, allora si può raccogliere questo autentico regalo per i proprietari di casa.





