Maturità 2026, scopriamo nel dettaglio le novità introdotte e le date in cui si svolgeranno gli esami: ecco tutto quello che c”è da sapere.
L’anno scolastico 2025/26 è ormai iniziato da qualche mese e come ogni anno, c’è già chi ha la mente proiettata verso il futuro. In particolare, tutti coloro che quest’anno dovranno sostenere l’esame di quinto superiore, sono particolarmente interessati a tutti i cambiamenti che sono stati approvati e che entreranno in vigore proprio a partire dal 2026.

Si tratta di cambiamenti importanti approvati con la nuova legge. Tornano vecchi nomi, nuove regole per prove scritte e orali, revisione delle commissioni, nuovi criteri di valutazione e calcolo punteggi. Insomma, si tratta di una vera e propria rivoluzione, che non deve assolutamente essere presa sotto gamba.
Maturità 2026, ecco le date, i cambiamenti e tutte le novità al riguardo
La recente legge approvata dalla Camera introduce cambiamenti strutturali sia dal punto di vista organizzativo che simbolico. Ma partiamo con ordine; la prima cosa da sapere e che gli esami inizieranno il giovedì 18 giugno 2026 alle ore 8:30 con la prima prova scritta di italiano, mentre la seconda prova, specifica per indirizzo di studio, è prevista venerdì 19 giugno 2026 alle ore 8:30. Ci sarà anche una prova suppletiva il 1° luglio per chi non potesse partecipare alle prime sessioni. Per quanto riguarda gli orali, le commissioni inizieranno la loro attività nella settimana successiva agli scritti, con tempistiche variabili a livello di istituto.

Ciò che stupisce tutti, è che dopo anni, l’esame torna a chiamarsi nuovamente Esame di stato e che, il famoso ‘esame orale’ è assolutamente obbligatorio e tutti coloro che non si presenteranno al colloquio, saranno automaticamente non ammessi al diploma. È previsto supporto agli studenti che dovessero trovarsi in difficoltà emotive durante l’orale, purché venga dimostrata la volontà di partecipazione. L’esame si baserà su quattro materie orali che andranno a rappresentare l’istituto in questione e verranno indicate con decreto ministeriale annuale.
Un altro cambiamento importante riguarda il numero della commissione che scenda da 7 a 5, un presidente, due commissari esterni, due interni, per ogni classe abbinata. Il punteggio complessivo dell’esame rimane ancorato a una soglia massima di 100 punti, ma ciò che farà la differenza saranno i criteri di assegnazione e il calcolo. Infatti, il voto finale è costituito dalla somma tra crediti scolastici accumulati nel triennio (fino a 40 punti) e punteggi ottenuti durante le prove (scritte e orale, fino a 20 punti ciascuna). Il superamento dell’esame richiede il raggiungimento di almeno 60 punti. Una novità riguarda i punti bonus, in quanto la commissione potrà attribuire un massimo di tre punti aggiuntivi a chi otterrà almeno 90 punti rispetto ai 97 di prima.





