Con l’avvicinarsi della fine dell’anno si avvicinano anche molte scadenze per i contribuenti, a prescindere dalla professione; tante sono i pagamenti da effettuare tra ottobre, novembre e dicembre sia per dipendenti che per liberi professionisti, così come le dichiarazioni da inviare.
Per quanto riguarda l’ISEE, modello che sappiamo essere relativo alla situazione economica del singolo nucleo familiare e che va compilato per richiedere prestazioni sociali agevolate di diverso tipo, può essere invece compilata in ogni periodo dell’anno, anche se è consigliato farla all’inizio, così da avere l’indicatore aggiornato.
Per compilare la DSU ci si può far aiutare da CAF e patronati, oppure affidarsi al modello precompilato (comunque da verificare) disponibile sul proprio profili dell’Agenzia delle Entrate e basato sui dati già presenti nelle banche dati. Per il prossimo anno, almeno secondo quanto trapelato dalla bozza della nuova manovra finanziaria, ci saranno però dei cambiamenti per il calcolo e che coinvolgo sia il possesso dell’abitazione sia la presenza di figli.
Per rendere il calcolo della ricchezza familiare più equo e bilanciato, a partire dal 2026 ci saranno novità sia sulla prima casa che sui figli del nucleo. Nello specifico, come ricorda anche Altroconsumo, la casa di abitazione di proprietà viene esclusa dal computo dei beni che compongono il patrimonio immobiliare per il calcolo Isee, almeno fino a un valore di 91.500 euro (in precedenza il limite era di un valore di 52.500 euro).
Una sostanziale novità per molte famiglie, soprattutto perché con l’attuale mercato era davvero difficile trovare una prima casa dal valore inferiore a 52.000 euro; l’innalzamento della soglia permette di far rientrare nell’esclusione molte più abitazioni. Inoltre, come altra buona notizia per molte famiglie, ci sarà una modifica sulla scala di equivalenza, quel valore in cui il totale di beni e redditi del nucleo viene diviso in rapporto ai componenti della famiglia.
Ai fini del calcolo, cambiano dunque le regole di maggiorazione dei valori della scala di equivalenza, così da avvantaggiare nel calcolo ISEE i nuclei familiari che hanno più di un figlio. Considerando come l’ISEE sia utilizzato come criterio per accedere a diverse prestazioni, da bonus per i figli a quelli per le bollette, fino a diverse agevolazioni in larga scala, questo nuovo sistema porterà sicuramente dei vantaggi a molte famiglie, che magari prima si vedevano escluse (anche di poco) pur non essendo per nulla “ricche”.
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